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Donare le cornee è un gesto di altruismo e civiltà

Se uno dona gli occhi, avrà una vista migliore nella vita futura: accade in Sri Lanka

Occhio_buddhaIn tutto il mondo c’è una carenza di donatori di cornee: il numero delle persone che avrebbero bisogno di un trapianto di cornea supera la disponibilità delle donazioni. E pensare che non ci sono particolari limiti: il donatore può essere anche anziano, non portatore di malattie infettive o tumorali o oculari. Però tutti temiamo di deturpare l’aspetto del nostro caro defunto, acconsentendo all’espianto delle cornee. Inoltre gli occhi hanno un fortissimo valore simbolico e intimo.

Esiste tuttavia un posto dove l’offerta di cornee supera la domanda: è lo SriLanka (l’isola a sud dell’India, ex Ceylon). In quel paese la maggioranza della popolazione è buddista e crede nella reincarnazione.

“Se uno dona gli occhi, avrà una vista migliore nella vita futura”, è il pensiero della popolazione che abita in quei posti meravigliosi.

Indipendentemente dalla reincarnazione, se uno dona gli occhi, compie un atto di bontà, di altruismo, di aiuto, di civiltà, di amore.

Siete spesso davanti al computer? Vi suggerisco il “palming”

In seguito alle richieste che mi sono state poste da alcuni miei pazienti, proseguo un argomento già trattato mesi fa riferito al lavoro al computer, suggerendovi altri consigli utili:

*mantenere il piano del PC inclinato di 20° per facilitare l’assunzione di una giusta postura;

*mantenere i piedi ben appoggiati a terra;

*avere uno schienale rotante;

*usare preferibilmente la luce naturale;

*lo schermo non deve riflettere sorgenti luminose;

*collocare la scrivania vicino ad una finestra in modo da poter, ogni tanto, guardare in lontananza;

*battere frequentemente gli occhi (se rimangono spalancati e incollati allo schermo si disidratano, si seccano, danno sensazione di bruciore, annebbiamento e fastidio). Un esercizio utile consiste nell’ammiccare per 10 volte e poi tenere chiusi gli occhi per 10 secondi: così facendo le palpebre ripristinano il velo di lacrime che protegge la cornea;

*se i piedi non riescono a stare fermi, fate due passi;

*se le tempie e la nuca cominciano a dolere, massaggiatele;

*se gli occhi diventano pesanti fate “palming” cioè appoggiate i gomiti sul tavolo e fate riposare le orbite nel palmo delle mani.

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Provate, rimarrete soddisfatti!

Mangiare bene protegge la vista

Svolgere attività fisica, riposare il corpo e la mente, non fumare, limitare l’alcol e privilegiare alcuni cibi sono regole fondamentali. Tutti sappiamo, fin da bambini, che le carote “fanno bene alla vista”, perchè sono ricche di vitamina A, indispensabile per il funzionamento dei coni e dei bastoncelli retinici: questa vitamina migliora la visione quando c’è poca luce ed aumenta la produzione di lacrime.

Ma esistono molti altri nutrienti che hanno proprietà benefiche per gli occhi: Uova e latte contengono anch’essi vitamina A e contengono pure la Luteina, sostanza antiossidante presente nella macula retinica, che ci fa vedere i particolari, i dettagli. La luteina è contenuta anche nelle verdure verdi, nel grano, e ci protegge dalle radiazioni UV.

Altri antiossidanti (cioè sostanze che puliscono, allontanano i prodotti dannosi del metabolismo, i nostri rifiuti tossici) sono la vitamina C e E. Agrumi, mirtilli, peperoni, cavoli ne sono ricchi. Cosa c’è di più naturale di una spremuta d’arance nel periodo invernale? Queste due vitamine ad esempio prevengono la formazione della cataratta. Invece le vitamine E e la B2 proteggono muscoli e nervi, soprattutto quelli oculari, e allora mangiamo pure mandorle, soia, zucca, cereali integrali.

dieta-piramide-alimentarePer non parlare di tonno, trota, ardine, aringhe, crostacei, pesce azzurro, salmone, vera miniera di acidi grassi omega3 e Zinco (indispensabili nel corretto funzionamento della retina e dei nervi). Le Verdure verdi (cavolo, spinaci,broccoli) sono ricche di zeaxantina (macula). Le verdure arancioni e gialle (carote, meloni, peperoni) contengono molti pigmenti e le vitamine A, C ed E. Le uova sono una miniera di aminoacidi, lecitina, luteina, omega3. Mandorle, noci, frutti di bosco, uva non dovrebbero mai mancare. Il thè verde e l’olio d’oliva per fare altri esempi sono dei fantastici disintossicanti. E per i golosi, la cioccolata fondente fornisce flavonoidi, ottimi per la circolazione.

Con una sana alimentazione noi diminuiamo il rischio di andare incontro a molte malattie, ma esiste sempre purtroppo il rischio dovuto alla predisposizione genetica, all’ambiente, ai traumi e alle infezioni. Ma un corretto stile di vita ci rende comunque più forti contro le avversità.

Ricordiamo inoltre che sono da privilegiare frutta e verdura di stagione, di produzione locale, consumate fresche. In certe condizioni di maggior fabbisogno (gravidanza, convalescenza, fatica) dobbiamo mangiarne di più.

Ultima regola aurea per mangiar bene e migliorare la salute psico-fisica: MANGIARE IN COMPAGNIA!

“Dottore, mi può dare un consiglio per il tipo di occhiali?”

Qualche volta il paziente, alla fine della visita, mi chiede un consiglio sulle lenti e sugli occhiali prescritti. La cosa migliore è affidarsi all’Ottico di fiducia, che è un professionista  esperto nel “costruire“ un occhiale. Egli è in grado di  consigliare il tipo di montatura adatta al viso e il tipo di lenti idonee.

MensReverie-CW_Dixey_and_Son-Open_01Per la scelta della montatura prevalente ovviamente il gusto del cliente, che deve però tener conto anche dell’uso che ne farà dell’occhiale, se cioè sarà un occhiale che terrà sempre addosso o che toglierà e metterà spesso. Nel primo caso sarà importante la leggerezza della struttura, nel secondo caso la robustezza. Inoltre deve tener conto di eventuali allergie al metallo o a eventuali insofferenze verso i naselli. Per quanto riguarda le lenti, se il paziente ha fotofobia (cioè intolleranza alla luce) sceglierà lenti affumicate e antiriflesso o fotocromatiche (che diventano scure quando c’è tanta luce), oppure polarizzate (se passa molto tempo all’aria aperta). Un buon consiglio è quello di provare lenti marroni, grigie e verdi  e quindi  decidere quale colore dà la visione più nitida e riposata.

occhiali-da-vista-senza-montatura-ray-banIl lavoro costante al videoterminale suggerirà l’uso di lenti che proteggono dalle radiazioni e dai contrasti di luce. Per le persone mature che sono diventate presbiti (cioè che vedono male da vicino) sono indicate le lenti progressive, che fanno veder bene a tutte le distanze e che evitano di avere un occhiale per vedere da lontano e un altro per vedere da vicino. Molti comprano gli occhiali da vicino premontati, economici, che possono essere utili per emergenze, ma che non danno una visione perfetta, perché la qualità delle lenti è bassa e presuppongono che entrambi gli occhi abbiano lo stesso difetto. Ma anche fra le progressive ci sono lenti adatte a tutte le circostanze o adatte solo al lavoro al pc. Qualcuno si lamenta che non riesce a tollerare le lenti progressive: sono casi rari, che si verificano in persone con particolari difetti di vista o che soffrono di vertigini. In altri casi, però, la causa sta nella cattiva qualità di queste lenti: se sono troppo economiche non si può pretendere che siano state costruite perfettamente, per cui conviene affidarsi a marchi di lenti affidabili, che diano garanzia anche se un  pò più costose. Anche in questo caso il consiglio dell’Ottico è fondamentale. E’ un pò come il farmacista che non visita e non fa diagnosi, ma ti può consigliare una medicina per un malanno comune (tosse, raffreddore, mal di pancia, occhio rosso, ecc.), ti propone compresse , sciroppi o colliri, ti raccomanda le dosi e ti invita a consultare il medico se il malanno non passa

Oculista, ottico e farmacista operano per la salute degli occhi.

“Dottore, vedo doppio, eppure non ho bevuto!”

diplopiaIl fenomeno si chiama Diplopia

La sensazione di “vedere doppio” è molto sgradevole perché crea confusione, vertigine, nausea, squilibrio. Vedere doppio significa che guardando un oggetto, ne vediamo due: questo si verifica quando gli assi visivi dei due occhi non sono paralleli.

 

File0091Gli occhi si muovono in tutte le direzioni consensualmente, insieme: attorno all’occhio, nell’orbita, ci sono 6 muscoli che fanno ruotare il bulbo in alto, in basso, a destra, a sinistra, obliquamente. Quando fissiamo un oggetto le 2 immagini che si formano per essere fuse in un’unica immagine, devono cadere sugli stessi punti della retina in entrambi gli occhi. Se uno dei muscoli funziona poco, in quella direzione l’occhio non si muoverà, mentre l’altro occhio lo farà: succede allora che l’immagine dell’oggetto cadrà sulla regione centrale della retina dell’occhio buono (fovea), mentre sull’occhio malato, essendo deviato, cadrà su un punto diverso della retina, per cui il cervello vedrà due immagini dello stesso oggetto, una a fuoco l’altra sfocata. Istintivamente il paziente per alleviare il disturbo e non vedere doppio si coprirà un occhio.

Questo può verificarsi anche nel bambino quando un occhio vede meno: il cervello decide che è meglio vedere con un occhio solo piuttosto che vedere doppio e così esclude l’occhio cattivo, lo mette a riposo. L’oculista allora, correggendo il difetto di vista dell’occhio cattivo, restituisce al cervello un’immagine a fuoco e l’occhio si raddrizza. Se ciò non avviene ci penserà l’ortottista a far fare esercizi di ginnastica oculare al bambino. In alcuni casi però è necessario l’intervento chirurgico per sistemare definitivamente la funzione del muscolo ammalato.

diplopia-vista-occhi-doppioNegli adulti la comparsa improvvisa di una visione doppia (diplopia) è dovuta ad una causa neurologica perché qualcosa danneggia la funzione di uno o più muscoli. Questo qualcosa può essere un trauma cranico, un’intossicazione (alcol, diabete), una infiammazione o una degenerazione dei nervi che comandano i muscoli (Neurite, Sclerosi Multipla, Parkinson), una massa all’interno del cervello (emorragia, tumore).

La diplopia, quindi, è un’emergenza da non sottovalutare.

DACRIOCISTITE in bambini piccoli e anziani

Recentemente ho visto un caso interessante che mi dà lo spunto per parlare di DACRIOCISTITE, un problema che può colpire bambini piccoli (entro il primo anno di vita) o persone anziane. ostruzione vie lacrim.

Sul bordo delle palpebre, vicino al naso, ci sono 2 orifizi piccoli che servono al drenaggio delle lacrime. In altre parole il liquido lacrimale, prodotto da numerose ghiandole sparse sulla superficie interna delle palpebre e nell’angolo sterno dell’orbita, viene assorbito da canalini che iniziano il loro percorso sul bordo palpebrale e lo finiscono nel naso e in gola. É per questo che, quando piangiamo, ci soffiamo anche il naso. Quando questi canalini sono chiusi, il liquido lacrimale fuoriesce, bagna e irrita la pelle e offusca la vista. Non è una patologia grave, ma fastidiosa. Questo si verifica soprattutto in età avanzata e si accentua quando l’occhio è colpito da aria fredda.

Questa lacrimazione viene definita “EPIFORA”, per distinguerla dalla lacrimazione provocata da un eccesso di produzione (pianto o riso) o da un’infiammazione (congiuntivite). In questi casi l’oculista tenta di riaprire i canalini e quasi sempre ci riesce. Talora però è necessario intervenire chirurgicamente perchè il ristagno del liquido lacrimale nel sacco situato vicino al naso può andare incontro a formazione di pus. Si forma allora un ascesso dolente, visibile sulla guancia, sotto l’occhio e vicino al naso, che necessita di terapia antibiotica ed eventualmente di svuotamento chirurgico.

dacriocistite_2   vie lacrimaliLa stessa cosa può verificarsi nella prima infanzia, a causa di un restringimento congenito dei canalini lacrimali. Il bambino continua a “piangere”, a versare lacrime, ma l’occhio non è arrossato e il bambino non ne è disturbato. Può però formarsi un pò di pus in corrispondenza dell’angolo nasale dell’occhio e la situazione può risolversi se si preme delicatamente fra naso e occhio, aiutando il pus ad uscire. Se la cosa non si risolve, bisogna aprire i canalini con un piccolo ago ma, mentre questa manovra peraltro non dolorosa, viene fatta nelle persone adulte in ambulatorio, nei pazienti piccoli invece necessita di anestesia.

Il collirio: molti non sanno come va applicato

collirio-2   colliri

Molte persone hanno paura di mettersi una goccia di collirio e preferiscono che sia qualcun altro a farlo. Se si tengono a mente alcune semplici regole, la cosa non dovrebbe creare problemi.

É consigliabile prima di tutto agitare il flacone, piegare la testa all’indietro, guardare in alto, avvicinare il flacone a 2-3 centimetri perpendicolarmente sopra l’occhio aperto, stirare in basso o afferrare la palpebra inferiore e lasciar cadere 1 o 2 gocce.

Ricordatevi inoltre che:

  • non bisogna stare troppo vicini per non toccare le palpebre o l’occhio, evitando così di danneggiare il bulbo e di inquinare il collirio
  • è buona norma conservare il collirio in frigo, come per tutte le medicine liquide
  • normalmente i colliri monodose contengono meno conservanti per cui sono adatti alle persone allergiche o a chi viaggia. Anche i monodose però vanno tenuti lontani da fonti di calore
  • i colliri che contengono cortisone o antibiotici hanno una scadenza più ravvicinata di quelli che contengono lacrime artificiali o antinfiammatori
  • nel caso si debba mettere un altro collirio nell’occhio, è bene aspettare 10-15 minuti
  • in certi casi, quando il collirio contiene sostanze che possono dare effetti generali, si tiene premuto il canalino lacrimale posto sul bordo palpebrale vicino al naso, in modo che non passi immediatamente in circolo
  • nel caso l’occhio presenti secrezioni è bene pulire le palpebre con le salviettine adatte e lavarsi spesso le mani.

“Soffro di pressione alta: anche quella dell’occhio ne può risentire?”

Emorragia sottocongiuntivale L’ipertensione arteriosa e l’ipertono oculare sono due malattie distinte, non collegate fra loro.

La prima interessa la pressione del sangue che scorre nelle arterie e nelle vene, la seconda riguarda la pressione del liquido situato dentro l’occhio, fra la cornea e il cristallino.

Però è anche vero che l’ipertensione può danneggiare la retina, perché rende difficoltoso l’afflusso di sangue agli occhi e la circolazione dentro l’occhio. Si possono verificare danni alla retina (rottura di capillari, emorragie, fuoriuscita di sostanze dai vasi nella retina) per cui la vista può essere disturbata da macchie fisse. Negli ultimi decenni, per fortuna, la stragrande maggioranza degli ipertesi è in cura, per cui non si verificano questi danni. Un’evenienza frequente, ma non grave, è l’emorragia sottocongiuntivale, che è causata da una improvvisa crisi ipertensiva e che si manifesta come una macchia rossa sul bianco dell’occhio. Il paziente se ne accorge se si guarda allo specchio o perché glielo dice qualcun’altro. Passa da sola dopo qualche giorno.

retinopatia ipertensiva

Ai pazienti ipertesi viene consigliato l’esame del fundus proprio per vedere lo stato della retina: così si può capire da quanto tempo dura l’ipertensione e se ha provocato danni all’organismo. Se i vasellini della retina sono alterati sarà alterata la circolazione anche nel cuore (coronarie), nei reni (glomeruli filtranti) e nel cervello.

Il “fundus oculi” è un esame veloce, non invasivo, economico ed è lo specchio dello stato di salute dei tessuti nobili.

L’Herpes oculare: come si presenta e come si cura

erpes-oculareSi deve prestare attenzione nel caso si presenti un arrossamento limitato ad un occhio: si tratta di casi più complicati di quando sono arrossati entrambi gli occhi. In questo caso l’occhio potrebbe essere interessato dall’infezione del virus Herpes Simplex, caratterizzato dalla presenza di bollicine cutanee che interessano le palpebre (come quelle più frequenti alle labbra) e da infiammazioni della congiuntiva e della cornea. In soggetti che hanno già avuto contatti col virus, se presentano un occhio rosso con fotofobia, dolenzia, lacrimazione e diminuzione del visus, potrebbe essere in atto una cheratite erpetica, cioè un’ulcerazione della cornea visibile con la lampada a fessura usata dall’oculista e messa in evidenza da un colorante chiamato fluoresceina. Questa lesione va curata con un antibiotico specifico per l’erpes, somministrato sotto forma di compresse e di pomata oftalmica. La cura dura minimo una settimana e l’occhio va tenuto bendato. Quasi sempre la cornea ritorna normale ma, poiché il virus rimane latente in loco, può ripresentarsi la malattia soprattutto se il soggetto è defedato o presenta altre malattie. In caso di recidive c’è il pericolo che si formino cicatrici corneali che portano ad una diminuzione dell’acuità visiva.

L’herpes zoster, invece, è quella forma molto dolorosa chiamata anche “Fuoco di S.Antonio” che può colpire il nervo trigemino e dare vescicole e croste sulla fronte e sulle palpebre. Nella metà dei casi possono essere interessate le strutture interne dell’occhio, compresi i suoi muscoli.

Decimi di visus e diottrie: che differenza c’è?

visus-diottrie

Il VISUS è la capacità visiva e si esprime in decimi: messo davanti ad un tabellone con caratteri decrescenti dall’alto in basso ad una distanza di 3 o 5 metri, se vedo solo il carattere più grande vuol dire che ho 1/10 di visus mentre se vedo anche il carattere più piccolo vedo 10/10 (infatti la grandezza del carattere più piccolo è 10 volte più piccola del primo in alto). Posso vedere 10/10 senza occhiali o con occhiali. Se neanche con gli occhiali vedo 10/10 vuol dire che il mio occhio è nato già con un difetto visivo o che ho una malattia oculare che fa calare il visus e, in questo caso, la lente aiuta fino ad un certo punto. Anche per la vista da vicino esistono delle tabelle di lettura.

Se ho bisogno di lenti queste possono essere negative (per la miopia), positive (per l’ipermetropia) o cilindriche (per l’astigmatismo). Nel caso di lenti cilindriche vi scriverò anche i GRADI, cioè l’asse di posizionamento della lente. Spesso i pazienti sono preoccupati dal numero di diottrie delle lenti, mentre l’oculista considera più importante il visus.

Le DIOTTRIE sono la potenza di una lente: più è grossa più diverge o converge i raggi luminosi che entrano nell’occhio, ma l’importante è che l’immagine venga messa a fuoco sulla retina indipendentemente dal numero di diottrie.

Può capitare che un miope di 1 diottria veda 3 /10 senza lente e 10/10 con una lente negativa di 1 diottria; d’altro canto un astigmatico può vedere 5/10 senza lente e 10/10 con una lente cilindrica di 2 diottrie . Le lenti servono per creare immagini nitide in quella macchina fotografica meravigliosa che è il nostro occhio: senza le lenti l’occhio farebbe più fatica, vuoi perchè presenta un difetto di vista, vuoi perchè sta invecchiando.